Lo scorso 26 settembre i lioneer pistoiesi hanno composto un tavolo d’onore di grande effetto strategico e programmatico, assemblando tre Sindaci, con le mogli e/o compagne e il luogotgenente Placido Panarello, capo degli ufficiali di Pg agli ordini di Tom Col e derivati. Un cocktail di grandissima prossimità sociale come spiegò bene il Pm a Luigi Bardelli

TRE UOMINI E UNA GAMBA
TRE SINDACI E UN PG

PISTOIA. A colpo d’occhio in redazione ci siamo chiesti se il sindaco Gabriele Romiti sapeva chi fosse Alvar Aalto, architetto al cui tavolo d’onore sedeva nella serata Charter night tutta dedicata a grandi maestri dell’architettura.
Vedere Ferdinando Betti, Luca Benesperi – sdoganata finalmente la sua relazione con Irene Gori (che da politicante quarratina, anche geometra, ignora la violazione urbanistica per la chiusura di strade vicinali sul suo Comune) – e Gabriele Romiti, a tavola con il titolare dell’ufficio di polizia giudiziaria Placido Panarello, noto alla nostra redazione per avere svolto le indagini sbagliate sul nostro giornale a senso unico, ci ha fatto un po’ senso.
Soprattutto pensando che la signora Meri, architetta, lavora (ci dicono) nello studio dell’ingegner Baldi a Quarrata: un Franco che è stato, anch’egli, presidente del Lions non molto tempo fa. Così, alla fine, è errato poter opinare che la Lega non èì quella di Salvini e del generale Vannacci, ma il fittissimo intreccio delle «prossimità sociali» che sembrano la rete inestricabile della microcircolazione sanguigna (e non solo)?
Tommaso Coletta, del resto, aveva spiegato benissimo il problema della diffusione delle prossimità sociali che ammorbano come una peste le funzioni degli organi inquirenti dell’intero apparato della giustizia, tanto cara alla giudice Giulia Gargiulo, che protesta per la riforma Nordio.
Per chi ha la mente corta, Placido Panarello ha molte «prossimità sociali» tra i leoneer e non solo. Vi spiccano: Corrado Artioli (al quale il premiatissimo Lgt. ha salvato il lato B su una falsa testimonianza del 2015), Caterina Lamboglia, lionista e avvocata dell’Artioli; Alessandro Andrea Nesti, Ilaria Signori. Ci sono tutti i riscontri negli atti di indagini che sono risultate più che approssimative e parziali: anzi alcune volte anche con la formulazioni di maldestri pareri orientativi in pendenza (ove non anche in genuflòessione) verso Pm di turno.

I Panarello alla Pg della procura pistoiese sono due: Roberto Nicola e Placido. Nel 2013 lavoravano anche con il maresciallo Alessandro Ugolini oggi in quiescenza: tutti comunque allineati a indagini su cui dubitare non è affatto illecito, se si vuole rispettare la liberetà di opinione ex art. 21 della Costituzione, così cara ai Pm pistoiesi.
La falsa testimonianza dell’Artioli (sopraccennata) riguardante le vicende del buco da mezzo milione in Misericordia-Agliana; l’inchiesta pienamente toppata sul mai comandante Alessandro Andrea Nesti, un usurpatore caro però, e senza vergogna, al giudice Paolo Fontana; inchiesta in cui confusero l’articolo 8 del regolamento di Pm già emendato, con quello da emendare (fu guasto tecnico o errore umano…?); il cavalcavia dell’autostrada di via Matteotti: questi gli oggetti che furono materia di sacrosanta e vera inchiesta giornalistica da parte di noi di Linea Libera, odiati da tutti perché scomodissimamente veri, quindi malvisti come i droni russi di Putin sopra la testa degli europei che salvano la Salis di Budapest…
C’è da chiedersi se chi ha fatto la distribuzione dei posti al tavolo d’onore di Aalto, si è reso conto della incresciosa situazione che ha creato.Attenti bene: un funzionario di polizia giudiziaria che, se anche fosse senza macchia, dovrebbe comunque astenersi dal sedere con sindaci che, tra inceneritori, falsi documentali, strade vicinali chiuse e altre indecenze (tutte portate a salvamento dalla nostra procura…), parcheggi sui marciapiedi, fogne inutilizzate e altre amenità, dovrebbero essere costantemente sotto la lente di ingrandimento della inerte procura pistoiese, ma al contrario ne sono «prossimità sociali», che a Coletta, però, a dir suo, fanno un consistente baffo.

Ci stiamo attenendo a fatti, storicamente conosciuti e riconosciuti. C’è un principio fondamentale – lo spiegò chiaramente il Questore Olimpia Abbate il 4 ottobre 2023 ai giornalisti, in presenza dello stesso Placido Panarello – che prevede non solo la terzietà, l’indipendenza e l’imparzialità dei pubblici funzionari, ma anche la non secondaria condizione che devono apparire terzi, indipendenti e imparziali.
La presenza del capo della polizia giudiziaria è cosa tollerabile e conveniente all’immagine della delicata funzione che ha il dovere di assicurare che il Pg lavora nell’interesse generale di una giustizia “giusta”? O quella vicinanza può apparire come minimo sconveniente alla stregua di un cane in chiesa?
E come si può avere fiducia – come chiede la dottoressa Gargiulo, come impone la Gip Patrizia Martucci – in una specie di minestrone da Tutti insieme appassionatamente?
Chissà cosa ne pensa il omandate generale dell’Arma Salvatore Luongo…
Alessandro Romiti
[alessandroromiti@linealibera.info]
Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.info]
Questo è giornalismo, cara procura! Ma che volete sapere, voi, di come si scrive?
La vostra unica o preminente attività è il famoso copia-incolla.
A voi le «prossimità sociali» vi fanno un baffo. E si vede, purtroppo…













