Il voto regionale apre una fase di riflessione anche per Vicofaro. Don Massimo Biancalani: “Dalla stagione dello scontro a quella del dialogo”
PISTOIA. La sconfitta di Alessandro Tomasi alle recenti elezioni regionali non è soltanto un fatto politico. Per Pistoia rappresenta un cambio di clima, un segnale che invita cittadini, istituzioni e Chiesa a interrogarsi sul significato autentico del potere, del servizio e della convivenza civile.
Per anni la nostra città ha vissuto tensioni e divisioni profonde attorno alla comunità di Vicofaro, divenuta simbolo — e spesso bersaglio — di scontri ideologici tra chi invocava il rispetto delle regole e chi difendeva la dignità delle persone più fragili.
Dietro quelle polemiche, tuttavia, è rimasta una domanda ancora aperta: come costruire una città giusta, capace di accogliere senza escludere?
La sconfitta di Tomasi non cancella i problemi di Pistoia, ma apre uno spazio nuovo di ascolto e di confronto. Non si tratta di celebrare né di condannare, ma di rimettere al centro la comunità, di ritrovare insieme il valore della solidarietà e del rispetto reciproco.
È il momento di passare dalla logica dello scontro a quella del dialogo e della corresponsabilità.
Vicofaro continuerà a essere un segno, forse scomodo ma necessario: un luogo dove poveri e migranti non sono numeri ma volti, un laboratorio di fraternità che chiede alla città e alla Regione di guardare ai margini per capire davvero il centro.
Il voto di oggi non cambia la nostra missione: restare fedeli al Vangelo dell’accoglienza, lavorare perché nessuno sia lasciato solo e ricordare a tutti — anche alla politica — che la misura di una società si vede da come tratta i più fragili.
don Massimo Biancalani













