I cianamìdi (l’accento giusto è questo) sono componenti chimici assai velenosi. Praticamente adattissimi a una realtà mortificata dall’ottantennale inerzia e malafede dei tre poteri dello stato. Il cui terzo elemento, il giudiziario, incarna la peggior condanna che possa capitare al cittadino: la democrazia costituzionale sbandierata come salvezza, ma, di fatto, essenza di prevaricazione, inganno, supponenza e tragica sopraffazione della “gente comune” tanto cara cara a Tommaso Coletta

CHI NON HA UN ONOR SPECCHIATO
PERSEGUIR NON PUÒ IL REATO:
LA MORAL NON CE LA INSEGNA
CERTA GENTE POCO DEGNA!

Ieri mattina in un commento dedicato alla festa del 1° maggio, al Mazzanti e al Baby Romy, invitavo i lettori a seguire la nuova serie dedicata ai fatti e misfatti dell’eccelsa amminEstrazione corrotta di Quarrata e, contemporaneamente, ai vergognosi protezionismi garantiti ai raccomandati da parte della cosiddetta giustizia penale pistojese.
Oggi, venerdì 2 maggio, ne do il primo piccolo assaggio che illumina i comportamenti dei certi personaggi, di cui non è per niente il caso di tacere i nomi. Ve li raggruppo per categorie, limitandomi – tuttavia – solo a un modesto campione.
Politici & AmminEstratori varii: Sabrina Sergio Gori, Marco Mazzanti, Luca Gaggioli e affini. Oggi ¾ della giunta Tanacca-Mearelli passando per la legalitaria Mariavittoria Michelacci e tante chiacchiere fatte di stracci.
Dirigenti del Menga e pubblici dipendenti: beneficati dalle tasse degli italiani. Il geometra Franco Fabbri (il più scriminato dalla procura di Pistoja, pur se vergognosamente compromesso fino al collo) e certi suoi altri colleghi (Giorgio Innocenti, Fiorello Gori, l’Arch. Nadia Bellomo, il geom. ingegner Iuri Gelli, raccomandato a Mazzanti dal cognato ex-sindaco di Vinci Dario Parrini, ma protetto dalla struttura del Pd; il geometra Emanuele Gori e l’ingegner Andrea Casseri (falsari); i segretari comunali a iniziare da Giuseppe Aronica, per poi passare alla Grazia Razzino e terminare all’attuale Luigi Guerrera; i comandanti falsificatori della polizia municipale quarratina, da Oliviero Billi a Marco Bai (la dottoressa Pamela Michelozzi, finora, dà solo prova della sua complessiva impreparazione al compito per cui è stata scelta e viene pagata); il geometra Massimo Valensise, che è addetto alle strade come io che scrivo sono l’assistente in fisica nucleare di Enrico Fermi per la prima bomba atomica.
Procuratori e sostituti pistojesi: Renzo Dell’Anno, disarcionato dal Csm, ma senza alcuna conseguenza; Paolo Canessa, tante parole e pochi fatti; Tommaso Coletta, il favoreggiatore della sorella del suo superiore fiorentino Luca Turco.

Indi, a discesa libera: Claudio Curreli, protetto e favorito da una vita da Csm e Anm, sia lui che la moglie Nicoletta Maria Caterina Curci, giudice delle esecuzioni anche capitali; Giuseppe Grieco, l’inventore degli Untouchables; Luigi Boccia, il procuratore antimafia che mafiosamente toglieva dall’asilo i figli dei poveri per metterci la sua pargola; Leonardo De Gaudio, soprannominabile anche, in termini garibaldini, Obbedisco! data la devozione con cui ha chiuso lo sconcio delle decisioni adottate dal sindaco Ferdinando Betti di Montale a favore di suoi uomini di partito e della Misericordia di Pistoja in àmbito Carbonizzo; Chiara Contesini, la giovane più manipolata dalle «volpi argentate» della procura; Linda Gambassi, che lascia andare a puttana l’inchiesta sui danni alla salute dell’inceneritore di Montale dopo 7 anni di inerzia e di guai; Luisa Serranti, ex-dirigente delle Entrate che non distingueva il contribuente dal fornitore del Comune di Quarrata, secondo la ben nota confusione di un altro divino impiegato quarratino, il dottor Marco Baldi.
Altri magistrati penali: Luca Gaspari, il peggiore perché (come tutti i suoi padroni della procura) non ha letto una riga degli usi ed abusi concessi, senza battere ciglio come favori dovuti, al ragionier non-dottor Romolo Perrozzi (chi lo conosce lo evita accuratamente) ed ha avuto anche l’ardire di condannarci per avere mostrato il verminaio che regna nel Comune di Quarrata; la Gip Patrizia Martucci, troppo poliziotta e poco dotata di quello che viene definito il «prudente apprezzamento» del giudice; non di rado sgraziata e irriverente nei confronti di chi le paga il lauto stipendio; il giudice Alessandro Buzzegoli, accucciato/ammucciato agli ordini della procura e di quel distinto signore di Giuseppe De Marzo che, dalla Cassazione, ci ha dato una prova della sua non terzietà e non indipendenza; infine, lode a Dio nell’alto dei cieli, il glorioso Paolo Fontana che, dopo essersi scandalizzato una, nessuna e centomila volte, della storia oscena e scandalosa di un certo mai-comandante Andrea Alessandro Nesti, ha permesso al superfavorito mai-comandante di Agliana, usurpatore di un posto mai stato suo, di farla da padrone in aula e fuori-aula, senza richiamarlo al dovere quando quel giocatore di scacchi imponeva la sua linea difensiva a Riccardo Bastianelli: uno di quei Vpo che nascono e vivono un’intera vita con la spina dorsale curvata dal piegamento per il bacio della pantofola a gente indegna come il sostituto scout, redentore delle prostitute e apri-terra a tutti i clandestini di questo mondo.
I favoriti: tutti, purché si schierassero contro Linea Libera. Ma in maniera speciale: il falso dottor Perrozzi (che rapporti ha Curreli, con costui, diretti oppure attraverso la coniugA Curci?); il mai-comandante Nesti e la sua gentile consortA (che sbaglia, in latino, il verbo potere con il verbo potare, ma è un’hater serialA); tutti i politici dell’area Piana Pistoiese (Betti, ad esempio), ma ancor più il BeneMinkia LucaSperi o Marco Mazzanti e, a scendere, il famoso Tanacca-Baby Romy, al quale neppur la prefetta Licia Donatella Messina ha il buonsenso di insegnare che la fascia tricolore da sindaco non s’adopera per aprire i negozi di frutta e verdura.

Richiamo, in questo commento di oggi, l’attenzione su quel problematico Marchese di Pescina (il calunniatore ragionier non-dottor Perrozzi) che, acquistata una casa colonica in via di Lecceto 1, si è convinto di essere il proprietario esclusivo del Montalbano.
E, per certi versi, il Perrozzi ha anche ragione, perché – mi spiace per il Curreli, suo protettore, e la Contesini, che segue il Curreli come un piccolo e innocente agnellino pasquale – sono stati così tanti i favori ricevuti dai democratici Pd dei nostri stivali di Quarrata, che si è montato la testa come quando voleva dare a intendere a tutti di essersi laureato, mentre il suo diploma di laurea valeva quanto un classico strappo di carta igienica.
Attenti a seguire le indicazioni. Al Perrozzi, il protetto da Dio e dagli uomini della procura, proprio nel 2008 – e nel momento stesso in cui il Comune della Sabrina Sergio Gori riordinava edilizia e territorio – fu concesso di interferire a man bassa a danno del territorio, fino a concedergli di cancellare tutti i diritti reali pubblici delle aree da lui acquistate. Servitù pubbliche ultrasecolari, checché ne dicano i signori della procura pistojese.

Ora, dopo tutto quello che ho scritto in questi 5 anni; tutto cancellato dalla prevaricazione malafedosa di vari magistrati che disonorano il Terzo Potere, cosa dobbiamo pensare di una procura e di un tribunale penale che non ha né saputo né voluto leggere né le leggi, né i regolamenti, né le disposizioni di altro genere, elementi tutti violati dagli uffici comunali di Quarrata a vantaggio di un falso dottore, caro, però, alla dannosa procura della repubblica di Pistoja?
Vogliono aggiungere qualcosa in proposito, la dottoressa Giulia Gargiulo, rappresentante Anm a Pistoja, e il patron degli scout-Agesci Claudio Curreli, sempre pronto a sventolare bandieroni arcobaleno e Costituzione sgualcita e umiliata dal suo pervicace operato illecito e prevaricatore?
Edoardo Bianchini
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