I padri costituenti, e quelli che si sono a loro avvicendati, non l’hanno fatta pulita, lasciando in mano a gente che, in quanto umana, è soggetta o ogni possibile corruttela; lasciando in mano a certi Alvarini Vitali, delle nodose clave di Ercole…

«DELL’INDAGARE SON DAVVERO UN MAGO:
IO COPIO&INCOLLO ED È COSÌ CHE INDAGO»

In un paese normale – dunque non nella Little Italy di Benigni e Mattarella; della Schlein e di Calenda a Budapest; di Renzi e della sua suddita Ambra Torresi iscritta all’Anpi, che però finisce in una giunta fascista Benesperi-Ciottoli –; in un paese normale, dopo i danni conclamati inanellati da una procura della repubblica che ridonda di disadatti dal capo in giù, ed è affiancata da una gup-gipperìa i cui massimi teorici con la punta della testa “sfiorano le stelle”, come scriveva il poeta Orazio (e intendo parlare di Luca Gaspari, Paolo Fontana e Patrizia Martucci – salvo se altri…), si vedrebbe che, in ottemperanza alla sventolata Costituzione, chi sbaglia paga e i cocci son sua.
Invece no. In questa nazione di gay pride, ma anche di civil shame, quello che è in voga non è il principio universale secondo cui tutti gli uomini nascono liberi e hanno diritto alla felicità, ma il famoso cattolicissimo promoveatur ut amoveatur.
Chi non sa il latino, come l’avvocata di un superfavorito Ctu quale il ragionier Romolo Perrozzi, che si millantava dottore senz’esserlo (ma poteva farlo in quanto cavalier servente benvisto dalla procura e da Curreli & C.), tradurrebbe – con la frigidità di una donna che schifa il marito – «sia promosso affinché sia rimosso», come fa Wikipedia.
Chi, al contrario, lo conosce, il latino; se lo mastica, ci scrive e ci scherza perché ne coglie il valore espressivo sia letterale che ad sensum o “alla lettera e nello spirito”, può permettersi di vivacizzare l’espressione fregandosene altamente del politicamente corretto che ci ha corrotto la vita e ci ha tolto la voglia di vivere e scherzare, equiparandoci tutti ai democratici come visti e descritti da Giorgio Gaber.
Così la miglior traduzione è «promuoviamolo per togliercelo dai coglioni».
Ils s’en vont, se ne stanno andando. Tandem, che in latino significa finalmente! Dico Gaspari, Martucci, Fontana. Ils s’en vont, tandem!
Solo che, della loro approssimazione, del loro scarso acume logico, della loro in-intelligentia rerum resteranno vittima, domani e altrove, altri poveri sventurati come noi, che ne siamo diventati soggetti da gogna solo perché – nella loro certezza d’impunibilità – quei magistrati si sono permessi (parlo in libera espressione d’opinione di cui all’art. 21 della Costituzione) di chinare il capo a un’orda di neo-barbari che rappresentavano la pubblica accusa. Coletta: il favoreggiatore della Lucia Turco; Grieco: il protettore dell’Usl; Curreli, il persecutore di Padre Fedele Bisceglia.
Alla faccia dei diritti umani e delle libertà pensate e ponzate a Ventotene, questi neo-barbari, al cui confronto gli unni dell’ungherese Attila erano dei chierichetti voci-bianche da coro di castrati in epoca Pio VII e Marchese del Grillo; questi neo-barbari esercitano anche – a quanto mi si dice – lo ius primae noctis (leggi: il diritto di sverginare la sposa) nei confronti delle demoiselles che chiedono il trasferimento da una conca come Pistoja ad altre conche che, pur non essendo una sentina come la civitas di Vanni e di Cino, rischiano pur sempre di essere delle conche da limoni, notoriamente ricche di terriccio iperproteico per gli agrumi, grazie alla accurata concimazione con abbondanti strati di… polpette di cavallo.
I padri costituenti, e quelli che si sono a loro avvicendati, non l’hanno fatta pulita, lasciando in mano a gente che, in quanto umana, è soggetta o ogni possibile corruttela; lasciando in mano, dicevo, a certi Alvarini Vitali, delle nodose clave di Ercole; mazze di quercia robustose tanto da spaccare la testa ai negri in fuga dai campi di cotone delle piantagioni del Sud, verso il più nobile e aperto cervello degli stati Usa del Nord, tutti vigorosamente inondati di sangue Nordista caratteristico dei salvatori ma con la sindrome del Soldato blu, grande film sul razzismo dei democratici amerikani.
L’ho presa troppo larga? Allora mi restringo.

Dopo tutti gli errori a cui sono stati indotti dei magistrati (duttili, malleabili, plasmabili e ricattabili) come la Gip Martucci o Gaspari o Fontana, da parte di una procura che, con le zanne di un rancor e lo spauracchio del niet sul trasferimento voto-di-scambio per le tesi farlocche del 612 bis cp (stalking giornalistico); dopo tutto questo, chi riuscirà a fuggire da Alcatraz-Pistoja, diventerà migliore di quello che non è stato capace di essere in Piazza Duomo, nel contrastare la malagiustizia pullulante nel covo dei santi, navigatori e giansenisti alla Scipione dei Ricci?
Spes ultima dea. La speranza è l’ultima a morire, ma com’è possibile crederci per forza e/o per editto? Lo sostiene anche quella stupenda ninfa delle acque svizzere della Schlein che «non è possibile vietare l’amore per legge».
Né trasformare un mollusco senza spina dorsale in un Sìsifo che spinge un masso in cima a una montagna.
Edoardo Bianchini
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